venerdì 28 dicembre 2012

Sai salvare una vita? Rianimazione Cardiopolmonare linee guida IRC-ERC 2010

 
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Ci sono situazioni di emergenze in cui il sapere fare e come farlo può fare la differenza tra la vita e la morte. Una di queste circostanze è l’arresto cardiaco nel quale l’intervento pronto con una rianimazione cardiopolmonare può mantenere in sopravvivenza la vittima e guadagnare tempo in attesa dei soccorsi.
 
 
Se non si interviene entro 10 minuti, il cervello subirà danni  irreversibili.
 
Le malattie cardiovascolari nell’adulto, sono la causa di oltre il 41% dei decessi registrati ogni anno in Italia e quindi rappresentano la principale causa di morte, molto superiore ad esempio alla percentuale dovuta a cause tumorali (28,4%). Con il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale forniamo ossigeno al cervello. La respirazione cardiopolmonare (RCP) non sempre riesce a far ritornare la circolazione e la respirazione spontanea, per questo non va mai interrotta finché non arrivano i soccorsi avanzati, anche se questo può comportare lo sfinimento del soccorritore.
Nella gestione dell’arresto cardiaco, per favorire un completo recupero del paziente, è necessario realizzare una serie di interventi: la cosiddetta CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA e la mancata attuazione di una delle fasi del soccorso riduce quasi a zero le possibilità di sopravvivenza della vittima.
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I quattro anelli sono :
  1. Riconoscimento e Allarme Precoce al 118.
  2. Inizio immediato della rianimazione cardiopolmonare.
  3. Defibrillazione Precoce che se effettuata entro i primi 5 minuti dopo la perdita di coscienza consente percentuali di sopravvivenza comprese tra il 45 e 75%.
  4. Soccorso avanzato.
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Come comportarsi?
  • VALUTARE SE PRESENTE PERICOLO
  • VERIFICARE LO STATO  DI COSCIENZA
  • CHIAMARE IL 118
  • INIZIARE LA RCP
  • USARE UN DEFIBRILLATORE SE DISPONIBILE
A) Valutare se presente un pericolo
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 Prima di intraprendere qualsiasi manovra, bisogna assicurarsi che non ci siano pericoli incombenti. In caso affermativo, bisogna mettersi in sicurezza e quindi spostare in un luogo sicuro la vittima facendo attenzione ad evitargli movimenti di flessione od estensione della colonna. Inoltre il luogo sicuro deve essere anche idoneo all’eventuale applicazione di un defibrillatore ad esempio in caso di un arresto cardiaco in spiaggia, bisogna trasportarlo in luogo asciutto ( si somministreranno scariche elettriche !! ).


B) Verificare lo stato di coscienza
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Chiamare ad alta voce il bambino
Provocare uno stimolo doloroso (pizzicarlo preferibilmente a livello anteriore del muscolo trapezio, cioè il muscolo tra la spalle ed il collo).
Evitare traumatismiSe risponde e la situazione ambientale non è pericolosa si chiama soccorso.
Se non risponde si passa al paragrafo successivo posizionando il bambino su un piano rigido a pancia in su, spogliandolo ed allineandolo
 
C) Chiamare il 118
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D) Iniziare la RCP


La  respirazione cardiopolmonare si basa su tre azioni da fare in sequenza rappresentate dalle lettere

A ( dall’inglese Airway ) : apertura vie aeree

B ( Breathing ) : respiro

C ( Circulation ) : Circolo = massaggio cardiaco

A
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APERTURA VIE AEREE
In una persona incosciente, la lingua può cadere all’indietro ed ostruire le prime vie aeree. Per evitare ciò si appoggia una mano sulla fronte e la si estende all’indietro. Con due dita dell’altra mano si solleva il mento. Se all’interno della bocca si nota un corpo estraneo facilmente rimovibile, si estrae. Se è profondo, si rischia di provocare una ostruzione totale con le nostre manovre, per cui lo lasciamo in sede.
B
 
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VALUTARE RESPIRO TEMPO CONCESSO : 10 SECONDI


In questa posizione, sapendo che il passaggio dell'aria dal naso ai polmoni è possibile perché non c'è l'ostruzione della lingua, possiamo capire se la persona non respira perché ha un arresto respiratorio. Può essere difficile capire se una vittima incosciente ha una respirazione normale e efficace. Per valutare in modo corretto l'attività respiratoria possiamo utilizzare la manovra del GAS con la quale mantenendo l'iperestensione della testa è possibile Guardare il sollevamento del torace, Ascoltare rumori respiratori, Sentire e ricercare l'eventuale flusso di aria. Nello stesso tempo possiamo osservare se il paziente si muove o tossisce. Se il lattante od il bambino respira,si controlla il respiro ogni minuto in attesa dei soccorsi.
Se non respira dobbiamo pensare ad un arresto cardiaco, e quindi iniziare immediatamente le manovre di BLS.
Se non respira :
Vedere prima questi video su YouTube
 
Fare cinque ventilazioni mantenendo la iperestensione della testa



  • Bambino di età superiore ad 1 anno : BOCCA/BOCCA. La bocca del soccorritore aderisce a quella del bambino. Si pinza il naso con le dita chiudendo le narici.
  • Lattante di età inferiore ad 1 anno : BOCCA/BOCCA-NASO. Si posiziona la bocca del soccorritore in modo che aderisca intorno alla bocca ed al naso del lattante.
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Ogni volta che si effettua una insufflazione bisogna fare attenzione che il torace si sollevi mentre si immette aria e che si riabbassi quando stacchiamo la bocca, questo movimento toracico durante la respirazione ci permette di capire che la manovra che stiamo eseguendo è efficace.


Valutare se presenti segni di circolo Tempo Concesso: 10 secondi.



 Se non sono presenti segni vitali come Tosse, Movimenti, Respiro, iniziare le compressioni toraciche.

C


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Dai video avrete visto che:
  • Bambino di età superiore ad 1 anno : Le compressioni andranno effettuate sulla metà inferiore dello sterno senza andare oltre al processo xifoideo. repere
Per trovare il punto esatto di compressione individuare il processo xifoideo (la fine dello sterno) nell’angolo in cui si incontra con i margini costali inferiori. Da un dito trasverso sopra si iniziano le compressioni che si effettuano con una mano tesa.


  • Bambino di età inferiore ad 1 anno : Si effettuano le compressioni con due dita tese.
 

30 compressioni alternate a 2 insufflazioni per 3 cicli 
 (durata totale circa 1 minuto )

 
Le compressioni toraciche provocano un abbassamento dello sterno schiacciando il cuore contro la colonna vertebrale. Questa spremitura permette al sangue contenuto nelle cavità cardiache di essere spinto in circolo. il rilascio del torace permette poi al sangue di ritornare al cuore.
 
    La frequenza delle compressioni deve essere rapida e decisa. circa 100 atti al minuto , circa 2 compressioni al secondo.
     
Le mani non vanno mai staccate dallo sterno per non perdere ogni volta il punto di riferimento. La pressione sullo sterno deve produrre uno spostamento verso la colonna vertebrale di 4-5 cm in un soggetto adulto, di 2-3 cm in un anziano o in un bambino fino a circa 12 anni e di 1 cm in un neonato.
Al termine dei tre cicli si rivaluta il bambino iniziando dal Circolo, poi Respiro e poi dalle Vie Aeree. Alla prima valutazione negatambulanza2iva si riprende la RCP e si aspetta l’arrivo dei soccorsi avanzati che se non erano stati  allertati in precedenza, è il momento di farlo.

 
 
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Se abbiamo a disposizione un defibrillatore semiautomatico  ci saranno maggiori possibilità di salvare l’infortunato.
A lato piastre posizionate in adulto, nel bambino poiché tendono a toccarsi, si mettono una anteriormente e l’altra posteriormente la gabbia toracica.







Dati presi da Italian Resuscitation Council 2010, Jacopo Pagani et al: RCP in età pediatrica.