lunedì 14 novembre 2016

Ci sono bambini destinati a morire

 

 

Da :  clip_image002[4]

http://www.sanitainformazione.it/salute/vaccini-ricciardi-iss-torneranno-poliomielite-difterite-burioni-medici-anti-vaccini-radiare-malattieinfettive-formazione/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=nl0811

Coperture vaccinali in calo secondo il Ministero della Salute. È allarme per il Servizio Sanitario Nazionale che prende atto dell’abbassamento delle percentuali di vaccinazione emerse dai dati relativi al 2015. «Ci aspettiamo, anche in Italia, i primi casi di poliomielite e difterite, dovuti al calo delle vaccinazioni» afferma il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, in occasione dell’incontro “Perché vaccinarsi: il ruolo dei media per una cultura della prevenzione”, organizzato dalla FNOMCeO presso il Ministero della Salute. «I batteri circolano – ha spiegato Ricciardi -. Ed essendoci migliaia di bambini non protetti contro poliomielite, difterite, tetano, morbillo, parotite, rosolia è ovvio che ci saranno, oltre ai casi che noi normalmente conosciamo, nuove infezioni».

Sul tema si è espresso anche Roberto Burioni, il noto virologo, ordinario di microbiologia.

Vaccini, c’è scetticismo negli ultimi tempi, perché?

«Uno degli elementi che genera scetticismo è la disinformazione dovuta a Internet che porta una diffusione orizzontale di notizie dove il professore di microbiologia ha la stessa autorevolezza di una persona che ha letto 5 minuti Wikipedia. I vaccini sono sicuri, sono utilissimi, sono stati fondamentali e sono fondamentali per prevenire gravissime malattie. Parliamo di fatti non di opinioni, i vaccini non sono una opinione e i medici che li sconsigliano devono essere radiati, come in Francia».

Mass media e Internet, quale sarebbe una soluzione e in che modo potrebbero informare senza danneggiare e senza creare questo scetticismo nell’opinione pubblica?

«Internet non lo possiamo controllare, quindi è fondamentale distinguere le fonti e non è giusto dare voce a tutte le opinioni soprattutto se non hanno alcuna base né fondatezza. Io non penso che sia giusto dare voce a un pompiere che sostiene che gli incendi si spengono con la benzina e non con gli estintori, allo stesso modo non credo sia giusto dare voce a una persona senza autorevolezza, che sostiene che i vaccini siano pericolosi e dannosi. La libertà di opinione è importante e deve essere mantenuta e difesa, però la libertà di opinione non significa fare allarmismo peraltro senza concretezza e attendibilità».

Per quanto riguarda la formazione dei medici sul tema vaccini pensa che debba essere incrementata, pensa ci possano essere miglioramenti?

«La formazione c’è perché nessun professore universitario si sogna di sostenere che i vaccini non sono utili o efficaci, è come trovare un geologo che dice che la terra è piatta. Dov’è che però nasce il problema? Dopo la laurea, i medici possono scegliere di cominciare a diffondere queste bugie non per amore della sapienza ma perché dietro la bugia c’è un guadagno, terapie costose e poco credibili che dovrebbero aiutare i genitori ma in realtà sono prive di scienza. Quando un medico sconsiglia il vaccino sulla base di una contrindicazione clinica fa il suo lavoro, quando invece dissuade i suoi pazienti dalla vaccinazione raccontando delle notizie che non hanno alcun fondamento scientifico, io ritengo che questi medici o sono ignoranti o sono in malafede. In un caso o nell’altro non devono continuare a fare i medici e ritengo che come in altri paesi dovrebbero essere radiati»

In argomento anche Giovanni Rezza direttore del dipartimento Malattie infettive Istituto Superiore di Sanità:

«Diminuiscono le percentuali delle coperture vaccinali, gran parte di questo problema è dovuto al fatto che i vaccini sono vittima del loro stesso successo, non si vedono più alcune malattie infettive, basta pensare alla difterite e alla poliomelite, quindi la gente ha una bassa percezione del rischio e una scarsa attitudine alla vaccinazione, in più su internet girano tante favole senza fine».

La formazione dei medici, soprattutto per i pediatri, sul tema vaccini può migliorare?

«Questo è un problema molto serio e importante perché effettivamente dal curriculum di studi dei medici manca la vaccinologia.  Elementi di vaccinologia sono inseriti all’interno di alcune specializzazioni di esami di igiene, di malattie infettive, di microbiologia, di pediatria, ma in maniera direi quasi subliminale, quindi è importante diffondere più cultura e formazione soprattutto fra i medici, perché siamo noi a dover consigliare e sostenere i vaccini».

Medici che sconsigliano i vaccini pensa sia giusto radiarli?

«Prendere provvedimenti spetta agli ordini, ma sicuramente i medici devono agire secondo scienza, coscienza e conoscenza sulla base soprattutto di evidenze scientifiche e le evidenze scientifiche sono tutte a favore dei vaccini».

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Da : http://www.sanitainformazione.it/salute/morbillo-molti-bambini-destinati-ad-ammalarsi-e-morire-ricciardi-isscrollano-coperture-vaccini-malattieinfiettive-rischiovaccini/

Ci sono bambini destinati a morire

Ha annunciato senza tanti giri di parole il presidente dell’Istituto Superiore di sanità, Walter Ricciardi nel corso del convegno ‘Vaccini e vaccinazioni il ruolo dei media nella tutela della salute pubblica’.

Vaccini in calo in tutto il territorio nazionale. È il dato preoccupante reso noto dal Ministero della Salute che, per il 2015, conferma un andamento in diminuzione in quasi tutte le Regioni e Province Autonome.  A far piegare la parabola del grafico è la diminuzione della copertura dell’esavalente, tornata nel 2015 al di sotto della soglia del 95%, soglia raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per la cosiddetta immunità di popolazione. È evidente che la protezione dei bambini dalle malattie infettive sta in questi anni subendo una progressiva diminuzione, dato preoccupante che mette in allarme camici bianchi, genitori e istituzioni scolastiche.

«I vaccini hanno avuto talmente successo in passato che molte malattie si sono ridotte quasi fino a scomparire. Questo ha generato l’abbassamento della soglia di allarme, soprattutto per le mamme che non si trovano più davanti gli effetti devastanti che le malattie possono avere» ha spiegato il presidente Ricciardi. «Oggi noi abbiamo migliaia di bambini non vaccinati e questo sicuramente porterà a nuovi casi. Ci saranno nuovi casi di morbillo, rosolia, parotite, pertosse e meningite. Queste sono tutte malattie che possono decorrere anche in maniera grave, perché correre rischi quando abbiamo una tecnologia che è sicura e che non ha effetti collaterali? È veramente un atto contro la logica, contro la scienza».

Per quanto riguarda la formazione dei medici sul tema vaccini, Ricciardi spiega che questo aspetto «va indubbiamente migliorato. Una delle categorie che pone più resistenza è infatti proprio quella dei medici. Molti di loro fanno ancora riferimento alla vaccinologia studiata all’università. Ma parliamo di tanti anni fa, occorrono aggiornamenti, occorre informarsi». Non è possibile, conclude il presidente, «convincere una mamma a vaccinare il figlio se lo stesso medico è perplesso».

«Ci sono migliaia di bambini in Italia, per la precisione 1500, che hanno dei tumori e non possono essere vaccinati – ha evidenziato Ricciardi -. Anche loro hanno il diritto di essere curati e andare a scuola. Per questi bambini, invece, diventa un rischio frequentare i banchi scolastici perché, se entrano in contatto con bambini non vaccinati, affetti da morbillo o pertosse, rischiano il contagio e diventa concreta la possibilità di morte. Abbiamo l’obbligo di proteggerli».

A questo proposito il presidente ricorda il caso esemplare di Bebe Vio, la giovane schermitrice italiana che, non vaccinata durante l’infanzia, a l’età di undici anni viene colpita da meningite fulminante e oggi porta gravi segni della malattia. «I genitori di Bebe hanno dichiarato di essersi fidati di medici contrari ai vaccini. Probabilmente, se non avessero seguito queste indicazioni, sarebbe stata tutta un’altra storia – spiega il presidente. – Non si può lasciare i genitori da soli. Nel caso di colleghi medici che adottino scelte antiscientifiche, il nuovo piano nazionale per la prevenzione vaccinale prevede la possibilità che gli ordini dei medici li possano richiamare ed eventualmente sanzionare. Richiamare, informare e formare, questo è il nostro primo dovere».

Sul tema copertura vaccinali, si esprime anche il premier Matteo Renzi che in occasione dell’Assemblea nazionale dell’Anci a Bari ha dichiarato: «I nostri figli devono stare a scuola insieme ad altri bambini vaccinati».

Vaccini, coperture bimbi in calo nel 2015,  preoccupano morbillo e rosolia

Roma, 11 ott. (AdnKronos Salute) 

Quello tra italiani e vaccinazioni si conferma un rapporto difficile. Le coperture vaccinali nazionali a 24 mesi, per il 2015, evidenziano "un andamento in diminuzione in quasi tutte le Regioni e Province Autonome". Fanno eccezione le vaccinazioni contro pneumococco e meningococco che, nei due anni precedenti, avevano registrato bassi valori in alcune realtà. Mentre sono "particolarmente preoccupanti" i dati per morbillo e rosolia, crollati negli ultimi anni. E' quanto emerge dai nuovi dati pubblicati dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute, che dal 2016 fornisce anche i dati sulle coperture vaccinali relative alla dose booster (richiamo) in età pre-scolare, ovvero a 5-6 anni, e calcolate al compimento dei 7 anni.

In particolare, come si legge in una nota di approfondimento, se si osservano le coperture vaccinali a 24 mesi dal 2000, si nota che dopo un andamento in crescita, queste si sono tendenzialmente stabilizzate. Le vaccinazioni incluse nell'esavalente (anti-difterica, anti-tetanica, anti-pertossica, anti-polio, anti-Hib e anti-epatite B), generalmente impiegato in Italia nei neonati per il ciclo di base, avevano superato il 95%, soglia raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità per la cosiddetta immunità di popolazione (se almeno il 95% della popolazione è vaccinata, si proteggono indirettamente coloro che, per motivi di salute, non si sono potuti vaccinare).

Ma negli ultimi tempi le cose sono cambiate: dal 2013 si sta registrando un progressivo calo, "con il rischio di focolai epidemici di grosse dimensioni per malattie attualmente sotto controllo, e addirittura la ricomparsa di malattie non più circolanti nel nostro Paese". In particolare, nel 2015 la copertura vaccinale media per le vaccinazioni contro polio, tetano, difterite, epatite B, pertosse e Hib è stata del 93,4% (94,7%, 95,7%, 96,1 rispettivamente nel 2014, 2013 e 2012). E, sebbene esistano importanti differenze tra le regioni, solo 6 superano la soglia del 95% per la vaccinazione anti-polio, mentre 11 sono sotto il 94%.

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Particolarmente preoccupanti, sottolinea il documento del ministero, sono i dati per morbillo e rosolia "che hanno perso ben 5 punti percentuali dal 2013 al 2015, dal 90,4% all'85,3%, incrinando anche la credibilità internazionale del nostro Paese che, impegnato dal 2003 in un Piano globale di eliminazione dell’Oms, rischia di farlo fallire in quanto il presupposto per dichiarare l’eliminazione di una malattia infettiva da una regione dell’Oms è che tutti i Paesi membri siano dichiarati 'liberi'" dalla patologia.

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Questo trend è confermato anche dalle coperture vaccinali nazionali a 36 mesi per l’anno 2015, dato utile anche per monitorare la quota di bambini che, alla rilevazione vaccinale dell’anno precedente, erano inadempienti e sono stati recuperati, se pur in ritardo. "L’effettuazione delle vaccinazioni in ritardo, espone questi bambini a un inutile rischio di malattie infettive che possono essere anche gravi". La riduzione delle coperture vaccinali comporterà un accumulo di bimbi suscettibili cosa che, "per malattie ancore endemiche (come morbillo, rosolia e pertosse), rappresenta un rischio concreto di estesi focolai epidemici, come già accaduto in passato; per malattie non presenti in Italia, ma potenzialmente introducibili, come polio e difterite, aumenta il rischio di casi sporadici autoctoni, in caso di importazioni di malati o portatori", rileva il ministero della Salute.

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"L'aumento delle iniziative nazionali e regionali di comunicazione e promozione delle vaccinazioni, il progressivo sviluppo delle anagrafi vaccinali informatizzate e le iniziative di contrasto ai movimenti anti-vaccinisti, potrebbero arginare questa tendenza alla diminuzione dell’adesione e ridurre, così, le sacche di non vaccinati". Il futuro Piano nazionale di prevenzione vaccinale, "che avrà un’offerta vaccinale più ampia, fornirà una base più solida per una maggiore uniformità dell’offerta vaccinale nel Paese", conclude la direzione generale.

martedì 13 settembre 2016

Olio di Palma a rischio cancerogeno per Lattanti e Bambini







https://www.efsa.europa.eu/it/press/news/160503a

https://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/4426


I contaminanti a base di glicerolo presenti nell’olio di palma, ma anche in altri oli vegetali, nelle margarine e in alcuni prodotti alimentari trasformati, suscitano potenziali problemi di salute per il consumatore medio di tali alimenti di tutte le fasce d’età giovane e per i forti consumatori di tutte le fasce d’età.
L'EFSA ha valutato i rischi per la salute pubblica derivanti dalle sostanze: glicidil esteri degli acidi grassi (GE), 3-monocloropropandiolo (3-MCPD), e 2-monocloropropandiolo (2-MCPD) e relativi esteri degli acidi grassi. Tali sostanze si formano durante le lavorazioni alimentari, in particolare quando gli oli vegetali vengono raffinati ad alte temperature (circa 200° C).
I più elevati livelli di GE, come pure di 3-MCPD e 2-MCPD (compresi gli esteri) sono stati riscontrati in oli di palma e grassi di palma, seguiti da altri oli e grassi. 





Per i consumatori a partire dai tre anni di età, margarine e 'dolci e torte' sono risultati essere le principali fonti di esposizione a tutte le sostanze.







Glicidil esteri degli acidi grassi: genotossici e cancerogeni

Il gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui contaminanti nella catena alimentare (CONTAM) ha esaminato le informazioni sulla tossicità del glicidolo (composto precursore dei GE) per valutare il rischio dai GE, ipotizzando una conversione completa degli esteri in glicidolo dopo l'ingestione.
La dott.ssa Helle Knutsen, presidente del gruppo CONTAM, ha detto: "Ci sono evidenze sufficienti che il glicidolo sia genotossico e cancerogeno, pertanto il gruppo CONTAM non ha stabilito un livello di sicurezza per i GE".
Nel valutare le sostanze genotossiche e cancerogene che sono presenti accidentalmente nella catena alimentare, l'EFSA calcola un cosiddetto 'margine di esposizione' per i consumatori. In generale, più tale margine è elevato, più si riduce il livello di preoccupazione per i consumatori.
Il gruppo ha concluso che i GE costituiscono un potenziale problema di salute per tutte le fasce d’età più giovani e mediamente esposte, nonché per i consumatori di tutte le età con esposizione elevata.



 "L'esposizione a queste sostanze dei neonati  che consumino esclusivamente alimenti per lattanti costituisce motivo di particolare preoccupazione, in quanto il valore è fino a dieci volte il livello considerato a basso rischio per la salute pubblica", ha detto la dott.ssa Knutsen.


La disamina del gruppo ha messo in luce che i livelli di GE negli oli e grassi di palma si sono dimezzati tra il 2010 e il 2015, grazie a misure adottate volontariamente dai produttori. Ciò ha determinato una diminuzione importante dell’esposizione dei consumatori a dette sostanze.

Esposizione a 3-MCPD superiore al livello di sicurezza; dati insufficienti su 2-MCPD

"Abbiamo stabilito una dose giornaliera tollerabile (DGT) di 0,8 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno (µg/kg di peso corporeo/giorno) per 3-MCPD e i relativi esteri degli acidi grassi sulla base delle prove che collegano questa sostanza a un danno d'organo nei test sugli animali, "ha spiegato la dott.ssa Knutsen, che ha poi aggiunto che "le informazioni tossicologiche sono tuttavia troppo limitate per stabilire un livello sicuro per 2-MCPD".

La stima delle esposizioni medie ed elevate al 3-MCPD di entrambe le forme per le fasce di età più giovani, adolescenti compresi (fino ai 18 anni di età), supera la DGT e costituisce un potenziale rischio per la salute.
L'olio di palma contribuisce in maniera rilevante all’esposizione a 3-MCPD e 2-MCPD nella maggior parte dei soggetti. 

I livelli di 3-MCPD e dei suoi esteri degli acidi grassi negli oli vegetali sono rimasti sostanzialmente invariati negli ultimi cinque anni.

Quali sono i prossimi passi?

Questa valutazione del rischio fornirà informazioni utili ai gestori del rischio della Commissione europea e degli Stati membri, i quali regolamentano la sicurezza alimentare nell'UE. Essi utilizzeranno la consulenza scientifica dell'EFSA per riflettere su come gestire i potenziali rischi per i consumatori legati all'esposizione a tali sostanze negli alimenti. Il gruppo scientifico ha inoltre espresso una serie di raccomandazioni affinché si conducano ulteriori ricerche per colmare le lacune nei dati e migliorare le conoscenze sulla tossicità di queste sostanze, in particolare di 2-MCPD, e sull’esposizione dei consumatori ad essi tramite l’alimentazione.





Latte in polvere per neonati senza olio di palma. La lista completa dei prodotti venduti sia al supermercato sia in farmacia ( Data Settembre 2016 ) 






Via l’olio di palma dal latte in polvere: Steril Farma annuncia la sostituzione da tutti i tipi di latte formulato

http://www.ilfattoalimentare.it/latte-in-polvere-olio-di-palma-steril-farma.html










AL SUPERMERCATO CERCATE PRODOTTI 








martedì 14 giugno 2016

Attenti al sole !

 
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 piccola anteprima
http://www.lastampa.it/2014/08/14/multimedia/scienza/sotto-il-sole-senza-crema-i-volti-visti-agli-ultravioletti-J1xR6kz2JBdaS3zqe8uOZN/pagina.html


Il sole gioca un ruolo importante nella nostra vita e partecipa al nostro benessere fisico e psichico. E’ un piacere stare al sole, tira su il morale e favorisce la produzione di vitamina D ( a riguardo leggete il capitolo sulla vit D ) naturalmente con una esposizione progressiva in modo da permettere alla pelle di attivare i sistemi di protezione: l’abbronzatura . Per godere dei suoi benefici basta esporsi poco tempo al giorno; oltre può provocare dei gravi danni agli occhi ( cataratta e lesioni retiniche ), un invecchiamento precoce della pelle ( rughe, macchie brune ) e tumori. Tutti gli studi fatti mostrano che l’esposizione ai raggi ultravioletti ( UV ) è il fattore principale nello sviluppo tumori. Si stima che 2/3 dei melanomi siano causati da una eccessiva esposizione al sole; il rapporto è molto più alto per persone con la carnagione chiara.
Le radiazioni ultraviolette emesse dal sole ( UVA, UVB, UVC ) si distinguono per la loro intensità, lunghezza d’onda e capacità a penetrare la pelle e raggiungere gli stati più profondi. Gli UVA rappresentano il 95% degli UV che arrivano alla superficie terrestre, gli UVB il 5% e gli UVC sono filtrati dallo strato di ozono. Si pensava un tempo che solo i raggi ultravioletti molto energetici (UVB) potessero provocare dei tumori, ma oggi si è visto che anche i raggi meno energetici (UVA) contribuiscono alla loro insorgenza.

Per memorizzare pensa ai raggi UVB dove B sta per Bruciature
Pensa ai raggi UVA dove A sta per Allergie, Aging ( invecchiamento )





L’indice UV esprime l’intensità dell’irraggiamento ultravioletto ed è nato per rappresentare i rischi potenziali per la salute. Parte da zero e più aumenta, più è grande il rischio di incorrere a problemi cutanei od oculare
Nei bollettini meteo, l’indice UV evidenziato è il valore massimo previsto nella giornata solitamente nell’intervallo tra le 11 e le 16. All’equatore si attesta  su un valore di 20, nelle nostre latitudini solitamente arriva al massimo in estate ad 8/9.


La protezione raccomandata in funzione dell’indice UV ?













INDICE UV DEBOLE

Non è necessario proteggersi. Potete restare all’esterno in tutta tranquillità.

INDICE UV MEDIO

Restate all’ombra nelle ore più calde della giornata. Proteggetevi con vestiti leggeri, cappello ed occhiali da sole e creme protettive.
INDICE UV ALTO / ESTREMO

Evitate di stare all’aperto nelle ore calde della giornata. Vestiti, cappello, occhiali e creme protettive sono indispensabili !
1. Proteggetevi!
2. Utilizzate correttamente i prodotti solari!
 
Proteggetevi!
I prodotti solari non possono garantire la protezione totale dai raggi UV. Ogni prodotto, infatti, lascia passare alcuni raggi UV . compresi i prodotti recanti le diciture "sun block" o "protezione totale". È necessario pertanto:

Evitare prolungate esposizioni al sole nelle ore più calde
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Proteggersi con accessori quali cappello, t-shirt,
occhiali da sole
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Contro i danni agli occhi provocati dalla luce possono proteggere soltanto degli occhiali da sole con filtro protettivo contro i raggi ultravioletti.



imagesCAZ4WCOUUn paio di occhiali semplicemente oscurati ma senza alcuna azione filtrante non soltanto è inutile ma anche estremamente pericoloso.
 Dietro agli occhiali scuri le pupille si dilatano facendo così arrivare indisturbate radiazioni ultraviolette ancora più dannose al cristallino e alla retina. In caso di dubbi sarebbe quindi meglio non portare affatto occhiali da sole piuttosto che portarne un paio senza filtro.
 

La sensibilità dei bambini

250xAcquistate degli occhiali particolarmente sicuri, perché gli occhiali per bambini vengono spesso considerati soltanto come dei giocattoli, anche se sono proprio i bambini ad avere occhi particolarmente sensibili.
I raggi solari penetrano indisturbati nella retina dei bambini con lenti trasparenti. Dei buoni occhiali da sole per bambini dotati di un efficace filtro contro le radiazioni ultraviolette e di protezione ad ampio spettro contro le radiazioni diffuse non stanno certo a indicare snobismo, bensì impediscono dei danni che in età adulta potrebbero avere serie conseguenze. Per i bambini è anche consigliabile una protezione aggiuntiva contro il sole mediante un copricapo a tesa larga.
  • Acquistate soltanto gli occhiali dotati del “marchio CE”, che sta a significare che gli occhiali garantiscono una sufficiente protezione dai raggi ultravioletti e che rispondono alle relative normative dell’Unione Europea. Un adesivo ben evidente che decanta un’assorbimento al 100% delle radiazioni ultraviolette non è sufficiente per garantire la buona qualità.
  • La forma e la grandezza delle lenti è determinante per la protezione degli occhi. Le lenti piccole, rotonde o strette saranno anche chic, ma schermano le radiazioni in maniera insufficiente. Le lenti grandi e larghe invece proteggono meglio dalle radiazioni diffuse. E nelle “situazioni estreme” come sul ghiaccio, sull’acqua o sulle spiagge bianche, dove la luce del sole si riflette con particolare intensità, si dovrebbero portare esclusivamente occhiali con protezione laterale o ad ampio spettro.
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Riparare neonati e bambini dall'esposizione al sole

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È essenziale evitare di esporre i bambini ai raggi UV. La prolungata esposizione al sole di neonati e bambini accresce infatti il rischio di cancro della pelle in età adulta. Sarebbe quindi opportuno non esporre affatto neonati e bambini ai raggi UV:




Proteggete particolarmente i bambini e gli adolescenti che sono i più fragili dal sole. Fino alla pubertà la loro pelle ha poche armi per difendersi dai raggi UV. Per questo motivo le scottature ripetute prime dei 15 anni sono la maggior causa di sviluppo di melanomi nell’età adulta. E’ quindi essenziale limitare la loro esposizione al sole ed adottare su loro i molteplici consigli:in spiaggia e durante tutta l’attività all’aria aperta debbono sempre portare almeno una tee-shirt, un cappellino e degli occhiali da sole oltre alle creme solari.


I piccoli sotto l’anno di età non debbono mai stare in pieno sole: la loro pelle ed i loro occhi sono ancora estremamente delicati !





Esistono due tipi di raggi ultravioletti (UV), UVB e UVA: i raggi UVB causano le "scottature solari", mentre i raggi UVA sono causa di invecchiamento precoce della pelle ed interferiscono con il sistema immunitario umano. Entrambi accrescono fortemente il rischio di cancro della pelle.


Utilizzate i prodotti solari che offrono un sufficiente fattore di protezione della vostra pelle.
Una crema autoabbronzante non protegge !!!!
La pelle  “sembra” abbronzata ma questo è dovuto  all’azione  del DHA  (dihidroxyacetone) che brunisce la pelle in superficie senza attivare i sistemi naturali di protezione.


Il fattore di protezione solare (FPS) descrive la "capacità" di protezione del prodotto dalle "scottature solari", agendo prevalentemente contro i raggi UVB. È importante tuttavia sapere che un FPS superiore a 50 non aumenta la protezione dalle scottature e dai raggi UVB per le pelli normali. Se il prodotto viene applicato correttamente (cfr. capitolo successivo), basta un FPS di cosiddetta categoria "media" ( 20 o 25 ) per proteggere dalle scottature una persona di pelle normale. Solo un'insufficiente applicazione del prodotto rende necessario un FPS di categoria superiore.
Oltre alla protezione dai raggi UVB (espressa dall'FPS), il prodotto solare deve proteggervi anche dai raggi UVA: poiché l'FPS riguarda prevalentemente le scottature, la sicurezza fornita dal prodotto che protegge esclusivamente dai raggi UVB è solo apparente, in quanto i raggi UVA entrano comunque in contatto con la pelle.


Utilizzate i prodotti solari senza parsimonia
È importante tener presente che i prodotti solari garantiscono la loro completa efficacia soltanto se utilizzati in quantità sufficienti :

 per la protezione di tutto il corpo di un adulto di corporatura media, è necessario applicare almeno 35 grammi di prodotto, che corrispondono approssimativamente alla quantità contenuta in sei cucchiaini.

A tutt'oggi i consumatori sono soliti usarne solo la metà, con la conseguenza che anche la protezione solare risulta ridotta di oltre la metà.
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Applicate con frequenza i prodotti solari

Per mantenere costantemente la protezione iniziale, i prodotti solari devono essere applicati con frequenza ( ogni 2 ore circa ), soprattutto dopo aver nuotato, essersi bagnati o asciugati. La continua applicazione dei prodotti solari non prolunga tuttavia la durata della protezione. Una volta esaurita l'efficacia del prodotto applicato, infatti, la riapplicazione dello stesso porta ad un'esposizione prolungata e, di conseguenza, ad una sovraesposizione ai raggi UV.

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Soggetto estremamente sensibile al sole : fototipo 1
Persona a pelle bianco latte, generalmente capelli rossi o biondo chiari, lentiggini abbondanti con pochissima attitudine all’abbronzatura.
Attenzione: senza protezione la scottatura può sopraggiungere dopo 5/10 minuti di esposizione







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Soggetto sensibile al sole : fototipo 2
Persona a pelle chiara, generalmente capelli biondi, rare lentiggini. Si abbronza con difficoltà.
Attenzione: senza protezione una scottatura può sopraggiungere dopo 10/20 minuti.

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Soggetto a pelle intermedia : fototipo 3
Persona a pelle chiara, capelli biondo scuro o bruni, si abbronza facilmente.
Attenzione : senza protezione una scottatura può sopraggiungere dopo 20/30 minuti.

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Soggetto a pelle  molto resistente : fototipo 4
Persona a pelle scura, capelli bruni o neri, si abbronza molto facilmente.
Attenzione :  senza protezione una scottatura può sopraggiungere dopo 30/45 minuti.
 A fine giornata non bisogna dimenticarsi di prendersi cura della propria pelle sia del viso che del corpo. E’ importante applicare una crema doposole idratante e lenitiva che restituisca alla pelle la naturale elasticità.



Buone vacanze



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martedì 31 maggio 2016

Cellulari e Tumori





Ne parlavamo nel 2012 ....






Adesso è confermato 







Quindi il cellulare





Cellulare e cancro : la controversia non sarà mai più la stessa.
Negli Stati Uniti in seguito ai risultati dello studio  (NTP) è previsto il rilascio di un annuncio pubblico che avverta che  le radiazioni del telefono cellulare presentano un rischio di cancro per gli esseri umani. Questo studio completato di recente ha infatti dimostrato un aumento statisticamente significativo di tumori  tra i ratti che erano stati esposti a segnali GSM o CDMA per due anni.
Le discussioni sono attualmente in corso tra le agenzie federali su come informare il pubblico sulle nuove scoperte. I dirigenti dell'NTP ritengono che questi risultati dovrebbero essere rilasciati al più presto possibile perché quasi tutti sono esposti a radiazioni per molto tempo e quindi tutti sono potenzialmente a rischio.
I nuovi risultati contraddicono le opinioni convenzionali, avanzate da medici, biologi, fisici, epidemiologi, ingegneri, giornalisti e funzionari di governo, ed altri esperti, che affermano che tali effetti sono impossibili. 
Per esempio, all'inizio di questa settimana (22 maggio 2016), un medico in Michigan ha scritto un articolo per il Wall Street Journal affermando che, "Non vi è alcun meccanismo conosciuto con cui i telefoni cellulari possono causare tumori al cervello". Ha continuato a sostenere che non c'è bisogno di avvertire il pubblico sui rischi per la salute.




I risultati NTP dimostrano invece che l'intensità della radiazione aumenta l'incidenza di cancro tra i ratti. 
Una coincidenza sorprendente?
È importante sottolineare che i ratti esposti hanno avuto alti tassi di due tipi di tumori: glioma , un tumore delle cellule gliali del cervello, e schwannoma del cuore, un tumore molto raro. 
Nessuno dei ratti di controllo non esposti ha sviluppato questi tipi di tumore.
Un certo numero di precedenti studi epidemiologici avevano già collegato i telefoni cellulari per entrambi i tumori. Lo studio Interphone , per esempio, ha trovato un'associazione tra l'uso di telefoni cellulari e gliomi.
"Questi dati ridefiniscono le polemiche su telefono cellulare e radiazioni", ha detto Melnick nel rapporto.
La sicurezza dei telefoni cellulari è stata dibattuta per più di 20 anni, in particolare dopo che l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ( IARC ) ha classificato le onde radio come un possibile cancerogeno per l'uomo nel 2011.
"Questo è un importante problema di salute pubblica in quanto le cellule che sono diventate cancerose nei ratti sono lo  stesso tipo di cellule,  che sono state segnalate in tumori correlati all'uso intenso di telefoni cellulari nei passati studi epidemiologici", ha aggiunto Melnick. 
Il progetto NTP, che è in corso da più di un decennio, è il più costoso mai intrapreso dal programma di tossicologia. Più di 25 milioni di $ sono stati spesi finora.
Non stiamo parlando di "aria fritta "


Piccola riflessione 


Un bel cellulare....  così mio figlio ed io possiamo e potremo sempre essere in contatto.
Ma se nei topi l'esposizione di soli 2 anni aumenta il rischio di tumori cerebrali, secondo voi in un cervello in formazione cosa può provocare ? 
Purtroppo solo il futuro ne darà risposta.






Genitori tutelate la salute dei vostri figli adesso siete informati !
Uso Auricolare o Vivavoce !!!






lunedì 16 maggio 2016

Il fumo in gravidanza modifica il Dna del bambino

Il fumo in gravidanza modifica il Dna del bambino














Secondo una ricerca americana, i danni si concretizzerebbero per via epigenetica, cioè modificando la capacità del codice di genetico di esprimersi come dovrebbe.




Che fumare in gravidanza faccia male al bambino è cosa nota, ma la novità è che i danni si potrebbero estendere fino a livello del Dna del nascituro. Lo afferma uno studio statunitense appena pubblicato sulla rivista American Journal of Human Genetics che si è basato sull’analisi del Dna di oltre 6.000 neonati. Secondo i ricercatori americani, l’influenza negativa del fumo si concretizzerebbe per via epigenetica, attraverso il processo chimico della metilazione
Il Dna, cioè, non verrebbe danneggiato strutturalmente, ma ne verrebbe modificata la capacità di esprimere le proteine per cui dovrebbe codificare


Del collegamento tra fumo e metilazione del Dna si sono occupate altre ricerche in passato ma nessuna di queste aveva le dimensioni numeriche di quella appena pubblicata dai ricercatori del National Institute of Environmental Health Sciences (Nihes). I dati sono stati infatti ricavati da 6.685 neonati di tutto il mondo. Prima dell’analisi del Dna dei bambini, alle madri è stato chiesto di compilare un questionario ideato per comprendere l’entità del vizio del fumo in ognuna di loro. La madri sono state così “catalogate” in tre gruppi: le forti fumatrici durante la gravidanza sono risultate il 13 per cento del totale, quelle che hanno fatto un uso occasionale delle sigarette o che hanno smesso di fumare poco dopo essere rimaste incinta sono state pari al 25 per cento, mentre le non fumatrici sono risultate il 62 per cento del campione.
L’analisi della metilazione del Dna dei neonati è stata effettuata prelevando un campione di sangue dal cordone ombelicale appena dopo il parto. “È stato sorprendente”, ha dichiarato Stephanie London, coautrice dello studio e ricercatrice dei National Institute of Health, “rilevare nei neonati di madri fumatrice la stessa impronta di modificazione epigenetica del Dna che appare negli adulti fumatori. 
Abbiamo dimostrato che i prodotti del fumo sono in grado di attraversare la barriera placentare”.





Il team di ricerca ha identificato numerosi set di geni la cui espressione viene modificata in questi bambini. Si parla di danni rilevanti dal momento i geni interessati sono quelli coinvolti nel corretto sviluppo del sistema nervoso centrale e dei polmoni, che nel neonato provocano malformazioni come il labbro leporino e fissurazioni del palato (palatoschisi).





 e quelli che negli adulti innescano i tumori correlati al fumo di sigaretta.