domenica 3 marzo 2013

Miele di Manuka per le infezioni ricorrenti nei bambini?

 

Il Miele

Già gli antichi egizi ne apprezzavano le qualità:

 

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Come tutti i cosiddetti prodotti dell'alveare (propoli, polline, pappa reale), ogni tipo di miele,  possiede caratteristiche particolari a seconda del luogo di provenienza. In particolare, ne è nota da sempre l'attività antibatterica. Nel miele infatti è contenuto un enzima secreto dalle api, la glucosio-ossidasi, che produce perossido d'idrogeno (più noto come acqua ossigenata), che ha azione disinfettante, ovvero germicida. Ma sicuramente anche altre delle tantissime sostanze presenti naturalmente nel miele, molte delle quali ancora poco note, sono corresponsabili dei suoi effetti e rendono questo un prodotto unico,.

Esiste tuttavia un miele ancora più interessante degli altri. 

Il miele di manuka

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Il miele di Manuka si è dimostrato un buon antibiotico…ma naturale.
 
Da: La Stampa.it    02.02.2012
 
<<“” L’utilizzo del miele si è rivelato efficace contro lo Streptococcus pyogenes e i batteri che causano infezioni croniche in ferite che non guariscono. Lo studio che ne conferma l’attività antibiotica. Ci sono ferite o lesioni della pelle che guariscono in fretta; altre che fanno fatica o che non riescono proprio a guarire. In questo casi spesso si ricorre agli antibiotici che, tuttavia, non sono esenti da effetti indesiderati come, per esempio, la resistenza.

Poter dunque contare su un rimedio che possa essere efficace e al tempo privo di effetti collaterali potrebbe di certo essere la soluzione migliore. E, a quanto sembra, questa soluzione potrebbe trovarsi in un prodotto naturale come il miele – quello di Manuka, per la precisione.
Ad aver sperimentato l’efficacia di questo miele nel trattare lo Streptococcus pyogenes – un batterio che si trova normalmente nella pelle normale, il quale è però spesso associato alle lesioni croniche, che non guariscono – sono stati i ricercatori della Cardiff Metropolitan University (Uk) che hanno scoperto come il miele di Manuka fosse in grado di distruggere il biofilm creato dai batteri.
Il biofilm che si forma a seguito dell’aggregazione da parte dei batteri che infettano le ferite è il principale ostacolo alla guarigione poiché forma una barriera in grado di ostacolare l’azione dei farmaci, trasformando la lesione cutanea in una infezione cronica. Riuscire dunque a disgregare questo biofilm è il primo passo per poter curare la lesione o ferita.
Il miele di Manuka si è così dimostrato attivo nel distruggere questa barriera anche quando del tutto formata e, in più, ha impedito ai batteri di iniziare a legarsi ai costruenti del tessuto della ferita.

Leptospermum
 
Da tempo sono riconosciute le proprietà antibatteriche di questo tipo di miele che viene prodotto dalle api che raccolgono il nettare dall’arbusto  di Manuka che cresce spontaneo in Nuova Zelanda e Australia.
 
 
 
 
 
 
Si ritiene sia attivo contro oltre 80 specie di batteri, sebbene gli scienziati abbiano ancora del tutto compreso il suo meccanismo di azione. Qualcosa in più tuttavia ora si sa, e questo grazie alla dottoressa Sarah Maddocks, che ha coordinato questo nuovo studio, i cui risultati sono stati pubblicati su Microbiology.
«Le molecole sulla superficie dei batteri si attaccano alla fibronectina umana, ancorando i batteri alla cella. In questo modo l’infezione avanza e il biofilm si sviluppa – spiega Maddocks – Abbiamo scoperto che il miele ha ridotto l’espressione di queste proteine di superficie dei batteri, inibendo il legame alla fibronectina umana, rendendo meno probabile la formazione del biofilm. Si tratta di un meccanismo realizzabile mediante il quale il miele di manuka minimizza l'avvio di infezioni della ferita acuta e anche l’instaurarsi di infezioni croniche».
I risultati incoraggianti hanno fatto sì che i ricercatori puntassero l’attenzione anche al trattamento dell’infezione causata da altri tipi di batteri come lo Pseudomonas aeruginosa e lo Staphylococcus aureus meticillina-resistente (MRSA). Se anche questi test confermeranno l’attività antimicrobica del miele, si aprono nuove prospettive nella cura in modo naturale delle lesioni e ferite, sia acute che croniche.””>>

Solo per la cura di ferite?
 
da  Cattura28.02.2013
 
IL MIELE DI MANUKA CONTRASTEREBBE L’AVANZARE DEI TUMORI
 
Il miele di Manuka sarebbe capace di bloccare l'avanzare delle cellule cancerose, impendendo il loro proliferare. E' l'ipotesi valutata da una ricerca dell'Università degli Emirati Arabi Uniti diretta dal dottor Basel Al Ramadi e pubblicata su PloS One. Gli scienziati hanno messo sotto esame il miele per le sue note proprietà curative, cicatrizzanti e antibatteriche. Così, durante 5 anni di test, i ricercatori hanno impiegato l'alimento su tumori umani ed animali, valutandone i risultati. Primo dato ad emergere, la validità a dosi ridotte: il miele di Manuka attaccava la massa tumorale già a basse dosi (0,6% di concentrazione) rallentandone la crescita. Forse più importante, l'abilità del miele di provocare apoptosi (la morte delle cellule) della massa tumorale, senza intaccare le cellule sane. Infine, Al Ramadi e colleghi ritengono che il miele di Manuka possa agire in tandem con la chemioterapia convenzionale, potenziando i danni al tumore e riducendo gli effetti collaterali per la persona. Per questo, sono in corso ricerche di approfondimento.
 
http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0055993
 
Altro?

Il miele di manuka al di là della semplice azione antisettica dovuta al perossido di idrogeno, questo miele neozelandese contiene ulteriori sostanze antibatteriche in quantità elevate. La sua accentuata attività antibiotica è dovuta all'azione combinata di un principio attivo chiamato metilgliossale (MGO, forse più noto anche in Italia con il suo nome inglese methylglyoxal) e di altri, sinergici, ancora non perfettamente identificati.

Nel miele di manuka non solo è molto alta la quantità di metilgliossale, ma la presenza delle sostanze sinergiche incrementa di oltre il doppio l'efficacia antisettica del metilgliossale.

Non tutto il miele di manuka presenta tuttavia quantità significative di MGO e ha di conseguenza questo tipo di attività antibatterica aggiuntiva particolarmente interessante e non dovuta al perossido d'idrogeno.

Quello che la possiede viene denominato “miele di manuka attivo” o “miele di manuka UMF” (Unique Manuka Factor) e riporta in etichetta la quantità di MGO che contiene, per distinguerlo dal miele di manuka che non ha queste proprietà.

 
 
La presenza del Metilgliossale – espressa in mg/ kg – deve essere dichiarata e certificata su ogni barattolo acquistato, come garanzia di assoluta qualità per il consumatore finale. Secondo il Professor Henle, la quantità minima di Metilgliossale affinché si verifichi una sicura attività antibatterica è di 100mg/kg.
 
 
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I dati raccolti dai ricercatori dimostrano l'utilità del miele di Manuka oltre che nel trattamento di ferite di varia origine, al fine di favorirne la cicatrizzazione e combattere la contaminazione batterica, anche come integratore alimentare in caso di gastrite e ulcera causata da Helicobacter pylori e nel trattamento delle infezioni del tratto oro-faringeo, quali per esempio faringiti, laringiti e tonsilliti.
 
 
 
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In rete si leggono molte esperienze positive avute con questo miele nel trattamento e prevenzione delle infezioni ricorrenti che si verificano puntualmente nei bambini al loro ingresso all’asilo.
 
 
 
 
 
 
In questo caso sopra i 2 anni di età viene somministrato da uno a due cucchiaini da caffè al giorno mezz’ora prima dei pasti.
 
 
Essendo miele, e quindi dolce e gradito anche ai bimbi, si utilizza anche per curare malattie quali il raffreddore, la tosse, il mal di gola, anche nel caso in cui il malato sia un bimbo piccolo.
 
 
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E’ un prodotto naturale, potrebbe fare da scudo contro i continui attacchi dall’ambiente esterno,  perché non provare?
 
 
 
Naturalmente va evitato in caso di diabete od allergie.